La Procura della Repubblica è l'ufficio che tutela gli interessi dello Stato, dei singoli cittadini e delle persone incapaci di provvedere a sé, sia nelle cause penali che nelle cause civili (non nei giudizi amministrativi).
Si parla anche di Pubblico Ministero (abbreviato PM), nome che sta appunto a significare la funzione che viene svolta nell'interesse pubblico (ministero pubblico).
Un ufficio di Procura è costituito presso ciascun Tribunale, presso ciascuna Corte di Appello e presso la Corte di Cassazione.
In questi ultimi due casi l'ufficio è denominato "Procura Generale".
La Procura presso il Tribunale svolge le funzioni di pubblico ministero anche presso il Giudice di pace.
Il compito fondamentale della Procura è l'indagine penale.
I magistrati della Procura dirigono le indagini che le forze di polizia svolgono per accertare se un determinato fatto costituisce reato e chi ne è l'autore; e possono anche svolgerle essi stessi in prima persona.
Generalmente si parla del Pubblico Ministero come del pubblico accusatore, ma questa definizione non è del tutto corretta perché egli se si convince che la persona accusata è innocente o se ritiene di non aver raggiunto prove sufficienti contro di essa può chiederne l'assoluzione pur spettando al Giudice l'ultima parola.
Tecnicamente si dice che il Pubblico Ministero è l'organo titolare dell'azione penale nel senso che egli, se terminate le indagini ritiene che sono state raccolte prove sufficienti, indica esattamente al Giudice quale è l'accusa e gli chiede di valutare le prove, cioè promuove l'azione penale.
A sollecitare l'azione della Procura possono essere sia le forze di polizia sia i singoli cittadini.
In certi casi, perché la Procura inizi le indagini il cittadino deve presentare una espressa querela (cioè una richiesta di punizione).
Si tratta per lo più dei reati meno gravi, ma non sempre perché la querela ad esempio è necessaria nei reati sessuali, per le ragioni di riservatezza che vi sono connesse.
La Procura inoltre può iniziare le indagini anche di sua iniziativa, se ha avuto notizia da canali diversi (ad esempio, la stampa) di un fatto che può costituire reato.
In ambito penale un altro compito della Procura è quello dell'esecuzione delle sentenze, una volta divenute definitive.
La Procura, dopo aver ricevuto dal Giudice la sentenza, calcola il periodo di pena che il condannato dovrà scontare in carcere (o nelle forme alternative previste dalla legge) ed emette i relativi provvedimenti coercitivi.
Nelle cause civili un compito importante della Procura consiste nella sua partecipazione (e talvolta anche nella possibilità di promuovere essa l'azione civile) nei procedimenti in cui siano coinvolti soggetti deboli (nelle cause di interdizione, di inabilitazione, di amministrazione di sostegno; ma anche a tutela dei minori nelle cause di separazione e di divorzio; e ancora nei fallimenti a tutela dei creditori danneggiati dallo stato fallimentare del debitore).
Un ulteriore compito svolto dalla Procura consiste nel rilascio di vari certificati che sono necessari ai cittadini in diversi momenti della vita sociale (ad esempio, per partecipare a un concorso o per una richiesta di lavoro) e che attestano se sono incensurati o se hanno precedenti penali.
Si tratta del cd. "certificato penale" (tecnicamente certificato generale del casellario giudiziale) che certifica le condanne penali definitive ma anche ad esempio quelle di interdizione o inabilitazione, e del cd. "certificato dei carichi pendenti" che certifica l'esistenza di procedimenti penali in corso.